Questi pregiudizi spesso derivano da estraneità, inesperienza, disinformazione o resistenza al cambiamento, e portano alla riluttanza e all’esitazione nell’adozione delle iniziative di sostenibilità all’interno dell’azienda.
Riconoscere e affrontare i bias è fondamentale per integrare con successo la sostenibilità nelle strategie e nelle operazioni aziendali, favorendo la crescita culturale portata dalla transizione ecologica.
Non c’è tempo per occuparsi della sostenibilità aziendale e non è possibile dedicarle risorse, il core business è la priorità e occupa tutto il tempo e le risorse disponibili.
*I compiti primari e le attività immediate o a breve termine vengono spesso privilegiati rispetto agli obiettivi di sostenibilità ma l’integrazione delle pratiche di sostenibilità nelle strategie aziendali è legata all’eccellenza, all’innovazione e alla crescita a lungo termine dell’azienda e ne migliora l’efficienza, la competitività e la resilienza di fronte all’adattamento della domanda del mercato alle sfide ecologiche e alla sua conseguente e necessaria evoluzione.
L’implementazione di pratiche aziendali sostenibili è finanziariamente onerosa e ha un impatto negativo sulla redditività; risulta inoltre eccessivamente complessa e richiede conoscenze, competenze e risorse troppo specializzate la cui acquisizione richiede uno sforzo superiore ai benefici.
*Siamo portati a credere che le iniziative di sostenibilità richiedano un investimento significativo senza riconoscere i loro potenziali benefici a lungo termine, come, ad esempio, l’aumento della redditività attraverso la creazione di opportunità di risparmio e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, la mitigazione dei rischi lungo la catena di fornitura attraverso il coinvolgimento degli stakeholder e il miglioramento della reputazione aziendale e della differenziazione del mercato.
L’implementazione di iniziative di sostenibilità lungo tutta la catena di fornitura è una questione controversa che richiede troppe negoziazioni e compromessi e che risulta impraticabile.
*L’azione collettiva che deriva da un approccio collaborativo consente di mettere in comune e condividere risorse, conoscenze e competenze, permettendo di raggiungere più rapidamente soluzioni efficaci e creando una situazione vantaggiosa per tutte le parti interessate, che possono trarne così reciproco beneficio.
In secondo luogo, la condivisione e l’allineamento degli stakeholders alle migliori pratiche consente di identificare e mitigare i potenziali rischi ambientali, sociali e operativi lungo tutta la catena di approvvigionamento, migliorando la stabilità e la continuità delle forniture.
Infine, l’approccio cooperativo contribuisce a migliorare la reputazione delle aziende, favorendo la fiducia di consumatori, investitori e altri stakeholder e offrendo alle aziende l’opportunità di differenziarsi in un mercato in cui cresce la domanda di catene di approvvigionamento trasparenti e sostenibili.
Le iniziative di sostenibilità aziendale non sono altro che semplici tattiche di greenwashing utilizzate dalle aziende per migliorare la loro immagine pubblica senza apportare cambiamenti sostanziali alle loro attività.
*Si ha ancora la percezione che la sostenibilità sia solo una moda passeggera o un trucco di marketing ma se è vero che alcune organizzazioni ricorrono a iniziative di sostenibilità strumentali unicamente allo scopo di rafforzare le pubbliche relazioni, è altrettanto vero che molte altre compiono sforzi genuini per integrare le pratiche di sostenibilità nelle loro strategie e operazioni aziendali principali e hanno successo.
Queste aziende virtuose vanno oltre il miglioramento superficiale dell’immagine aziendale, riconoscendo che la sostenibilità contribuisce ai risultati positivi delle attività aziendali nel loro complesso e che tali risultati sono tangibili e misurabili sia per l’azienda che per la società.
La sostenibilità aziendale è una questione puramente ambientale; è materia per ambientalisti.
*La natura della sostenibilità è integrata e multidimensionale; comprende l’equità sociale e la prosperità economica oltre alla protezione dell’ambiente e si basa sull’interconnessione dei fattori ambientali, sociali ed economici per raggiungere una dimensione e una prospettiva olistica dello sviluppo sostenibile.
Sfruttare il potenziale rigenerativo della sostenibilità attivando e mantenendo l’interazione tra questi fattori non è realizzabile solo dalle aziende cosiddette “verdi” che si sono improntate alla sostenibilità fin dalla loro fondazione, ma è possibile e auspicabile per tutte le aziende attraverso la creazione di un percorso appropriato per loro.
Dare priorità alla sostenibilità è controproducente perché i clienti stessi non accordano alcuna preferenza a prodotti e servizi sostenibili e anzi percepiscono il pagamento di un premio per le opzioni verdi come un inconveniente, privilegiando piuttosto altri fattori come il lusso o la convenienza.
*I dati sulle tendenze di mercato ricavati dalle indagini sui consumatori indicano un significativo spostamento delle preferenze dei consumatori verso la sostenibilità. Questo cambiamento riflette la domanda crescente di prodotti e servizi sostenibili. Allineando la propria offerta con questi valori in evoluzione, le aziende possono sfruttare le opportunità derivanti dal mercato in espansione dei beni e dei servizi sostenibili e svolgere un ruolo prezioso nella promozione di impatti ambientali, sociali ed economici positivi.
Le iniziative di sostenibilità sono caratterizzate prevalentemente dalla produzione di documentazione scritta, priva della concreta attuazione pratica.
*La pianificazione della sostenibilità, supportata da un’adeguata gestione documentale e dalla conseguente sistematizzazione dei processi, è lo strumento preliminare cruciale per ottenere risultati significativi nella transizione ecologica. Una roadmap di sostenibilità strutturata prevede la creazione di strategie e piani d’azione aziendali, la revisione dei processi esistenti, l’analisi dei rischi e delle opportunità e la definizione di indicatori chiave di performance (KPI). Questo approccio aiuta a identificare e raggiungere obiettivi ESG percorribili attraverso azioni tangibili come l’adozione di energie rinnovabili, la riduzione dei rifiuti, la conservazione dell’acqua, il miglioramento della gestione dei rischi della catena di fornitura, il miglioramento delle relazioni con gli stakeholder, lo sviluppo di prodotti e servizi sostenibili, la rigenerazione delle risorse e la graduale riduzione delle emissioni di carbonio.
Obiettivi di sostenibilità percorribili = specifici, misurabili, raggiungibili, pertinenti e limitati nel tempo – SMART)